… la magia della narrazione aleggia nei suoi dipinti,in cui il dato reale si confonde nell’impianto progettuale tra onirichegeometrie,trarapide pennallate in un’istantanea e precisa grafica che si fonde nei sussulti emozionali e nel libero pensiero dell’autore.I soggetti rappresentati non appaiono mai nella loro interezza,bensì si svelano nella complessa trama pittorica resa ancora più incisiva ed originale,tra tagli di luce,velature,in cui le pennellate materiche si evolvono via via in fluidità e trasparenze verso una pura luminosità come espressione di intima sensibilità.Il dato cromatito,dunque,si avvale di una ricca e raffinata tavolozza cromatica,mentre i colori tra i verdi variegati,gli ocra dorati,i rosa smorzati e gliazzirri vivono magiche mescolanze e sovrapposizioni che conferiscono alle opere d’arta un dinamismo lirico alle sognanti immagini.Il delicato tonalismo,quindi,non limita anche contrasti più intensi che sono improvvisi bagliori che illuminano lo spazio in una sospesa e magica visione.Ecco perché,la sintesi tra una precisa composizione iconografica e l’alchimia coloristica nell’infrangersi delle raffigurazioni determina un senso di mistero verso una dimensione trascendentale.Sta qui il fascino nei dipinti del maestro Gelindo Baron: l’integrazione fra istintività espressiva e rigore compositivo,tra senso e ragione crea un contenuto pittorico di strutture spaziali che sintetizzano un plasticismo costrittivo che non si lascia leggere con semplicità,ma nei rapporti di segno e colore,geometria e fantasia si articola una lirica pittura astratta kandiskiana che contempla memorie che affiorano tra nostalgici paesaggi campestri,vedute veneziane,caratteristici angoli medioevali,delicate espressioni di poetica e delicata bellezza in una meravigliosa narrazione pittorica che nella sua personale autonomia ed originalità,tra tradizione ed innovazione ci trasporta in un sogno ad occhi aperti.
Carla d’Aquino Mineo